L'uomo della provvidenza. Mussolini, ascesa e caduta di un mito by Arrigo Petacco

autore:Arrigo Petacco
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biografie, diari e memorie, Politica, Ideologie politiche
ISBN: 9788804553939
Google: ftnCAAAACAAJ
pubblicato: 2018-07-07T16:00:00+00:00

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GLI ANNI DEL CONSENSO

La vulgata antifascista sostiene che Mussolini non godette mai di un vero consenso popolare, ma i fatti la smentiscono. Il consenso ci fu, e in alcuni momenti raggiunse anche un livello plebiscitario. È infatti dimostrato che, dopo il 1927, la stima e l'ammirazione per questo nuovo e carismatico capo del governo così diverso dai suoi predecessori andarono crescendo di anno in anno, mentre nel contempo le forze dell'antifascismo (salvo l'opposizione comunista che si rivelerà la più tenace e irriducibile) non dovettero dare molto da fare alla polizia politica, considerato che, dopo di allora, il numero delle persone arrestate o assegnate al confino andò via via riducendosi a cifre quasi del tutto trascurabili. Le piazze affollate e gli applausi scroscianti che accoglievano il Duce a ogni sua apparizione in pubblico erano sempre spontanei e raggiunsero punte di travolgente entusiasmo in particolari momenti storici come in occasione del Concordato con la Chiesa (1929), della proclamazione dell'impero (1936) o della Conferenza di Monaco (1938), quando parve che Mussolini avesse salvato la pace in Europa.

Mussolini amava dire che non gli importava niente dell'opinione pubblica, ma non era vero. Gliene importava eccome. Solo che a differenza degli uomini politici di oggigiorno, che pendono dalle labbra di quegli inaffidabili stregoni moderni chiamati «sondaggisti», lui non si lasciava condizionare da essa. Consapevole che la pubblica opinione è mutevole come una nube sospinta dal vento, cercava semmai di manipolarla facendo un abile uso della radio e della stampa, che aveva a sua completa disposizione. Le sue parole d'ordine o le sue frasi a effetto, secche, concise e facilmente orecchiabili che, grazie alla sua esperienza giornalistica, egli riusciva a coniare come fossero i titoli di un'edizione straordinaria, erano entrate rapidamente nel linguaggio comune trasformandosi addirittura in regole di vita. Ma oltre agli slogan suggestivi, anche coi fatti concreti Mussolini era riuscito ad accreditarsi all'estero come colui che aveva salvato l'Italia dal bolscevismo e ad affermarsi in patria grazie a una catena di indiscutibili successi (lui li chiamava «battaglie») che aveva ottenuto con una rapidità cui gli italiani non erano abituati. Naturalmente, si rendeva conto dell'eventualità di poter perdere da un momento all'altro il consenso popolare («l'opinione pubblica può cambiare indirizzo in meno di ventiquattro ore» non si stancava mai di ripetere) e proprio per questa ragione nei momenti di crisi si preoccupava di tenere gli italiani sempre sulla corda distraendoli con altre battaglie e indicando nuovi traguardi fino ad allora ritenuti irraggiungibili.

La prima e più dura battaglia sostenuta da Mussolini fu quella economica, che è passata sotto il nome di «quota novanta». Novanta lire per una sterlina era infatti la quotazione che si intendeva raggiungere per uscire dalle difficoltà finanziarie. Poiché si tratta di un argomento piuttosto ostico, per non avventurarci in un discorso troppo tecnico ci limiteremo a ricordare che fin dall'inizio degli anni Venti l'inflazione era enormemente cresciuta per le conseguenze della grande guerra. Le difficoltà economiche erano infatti aumentate in tutta Europa, ma soprattutto in Italia dove, a causa della situazione internazionale, dalla quale l'economia italiana dipendeva, i prezzi erano saliti assai più dei salari.

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